I clienti portano spesso alla mia attenzione articoli o report di autori più o meno noti.
Non di rado, sono articoli che contengono delle teorie ispirate ad un filone filosofico che esiste dalla notte tempi.
La filosofia della sventura.
Lo dico subito: questa è una filosofia che rifiuto a priori.
Ma capisco le preoccupazioni dei clienti che me li mandano per avere chiarimenti e quindi è necessario io dica la mia al riguardo.
Comincio dalla fine: i teorici dell’apocalisse hanno ragione. Un giorno finirà tutto.
Se non altro, per ciascuno di noi accadrà senz’altro per… raggiunti limiti d’età.
Importa?
No.
Se la risposta fosse sì, allora passeremmo intere esistenze nella paura di qualcosa che non si sa quando accadrà.
Si può essere d’accordo o meno: è per l’appunto una questione di filosofia.
Sventura vs Ottimismo.
Sono 2 modi di concepire il mondo che non possono essere conciliati tra loro.
Fine.
Negli investimenti, fortunatamente, l’ottimista ha dalla sua anche i fatti così come registrati dalla storia.
La visione del mondo da una prospettiva economica può avvenire soltanto attraverso le lenti dell’ottimismo.
Ci sono sempre stati e sempre ci saranno problemi e cose che non vanno, ma è altrettanto certo che l’ingegno umano ha sempre trovato e continua a trovare soluzioni per affrontare le sfide attuali e future.
È impossibile sapere in anticipo quali saranno le innovazioni scientifiche o culturali che ci faranno fare passi in avanti, ma quel che è certo è che ci saranno.
E anche se esistono le più fantasiose teorie sul capitale, un’altra cosa è certa, le risorse continueranno a fluire
Questa certezza consente di elaborare una semplicissima filosofia di investimento a lungo termine che ci tenga lontani dai primi e ci avvicini ai secondi.
I profeti di sventure economiche hanno una visione diametralmente opposta a questa.
Pessimismo e caos vs ottimismo e storia.
Spesso le loro teorie offrono una prospettiva sui mercati, ma non permettono di seguire una filosofia di investimento coerente.
Se anche le previsioni dei catastrofisti fossero corrette, non ci sarebbe modo di costruire un portafoglio di investimenti che consenta di avvantaggiarsi della tragedia prevista.
Sarebbe come cercare comprare uno specifico appartamento all’interno di un condominio ad alto rischio sismico, nella speranza che sia l’unico a salvarsi in caso di terremoto.
Non sarebbe un’assurdità?
Chi scrive articoli di questo genere spesso cerca soltanto un modo per distinguersi, per emergere da una folla di voci – vuoi per vendere di più dei suoi servizi scadenti, vuoi per semplice mania di protagonismo.
Sono articoli sensazionalistici che solitamente spuntano come funghi durante i ribassi dei mercati, quando gli investitori sono emotivamente più vulnerabili.
È meglio chiedere alla storia di farci da guida.
La filosofia dell’investitore vincente non si basa sulle previsioni economiche o sulle opinioni di mercato del (scia-)guru di turno, ma su più di un secolo di storia nota dei mercati.
Qualsiasi teoria che si contrapponga a questa non è qualcosa che meriti un confronto serio.
Come consulente finanziario che ha a cuore il tuo miglior interesse come cliente, il mio compito è riportati sempre alla pianificazione finanziaria che abbiamo elaborato insieme.
Il principio fondamentale di questa pianificazione è che siamo sempre proattivi rispetto al nostro piano e che al contrario reagiamo con riluttanza alle forze esterne che non possiamo controllare.
Il mio suggerimento è di evitare gli articoli apocalittici e di non lasciarti ammaliare dai profeti di sventura. Neanche se sono famosi.
Questo aumenterà le tue probabilità di fare scelte finanziarie intelligenti.
E tu leggi mai gli articoli dei catastrofisti?
Cosa ne pensi?
Qual è la tua filosofia di investimento?
Raccontami il tuo punto di vista scrivendomi a riccardo@riccardodelorenzi.it.
Mi interessa conoscerlo e ti rispondo volentieri.